Renata
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Salvata dal sassone - #18
Il rampone è partito. Sono iniziata a scivolare. Ho fatto 40 metri di volo in questo canale, rotolando tra nebai e sassi. Ricordo di essere caduta e di essere atterrata pancia in giù su questo sassone che mi ha fatto un po', diciamo da cuscinetto, e mi ha fermata.
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Salvata dal sassone - #18
D'accordo, allora io mi chiamo Renata, ho 62 anni, sono di Milano, mi sono avvicinata alla montagna 15 anni fa circa, che sembrerebbero pochi come anni visto la mia età, però l'ho fatto in modo molto assiduo, nel senso che è stata proprio una grande passione, quindi direi che ho fatto quasi tutti i weekend, tutte le vacanze, tutto quello che potevo è sempre stato in montagna, quindi ho fatto avampicata, alpinismo, sci alpinismo,
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Ma no, sono scivolata, non mi è mai successo di scivolare così, mai.
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A questo punto quando io sono atterrata ho avuto qualche secondo per capire dove ero, cos'era successo, se ero viva, sentivo il mio corpo, cosa sentivo di male o di dolore. Quando mi sono resa conto che comunque mi ero fermata,
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Salvata dal sassone - #18
Ho alzato il braccio per comunicare sopra che comunque è rovina ecco e poi così parlando anche con altri compagni della podata mi ha detto che per loro questo è stato il momento più bello e più felice perché si sono resi conto che è oliva. Poi lì comunque avevo capito che il genocchio era stato compromesso e quindi mi sono girata e ho detto chiamate l'elicottero.
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E effettivamente loro hanno chiamato subito l'elicottero senza sapere cosa mi fossi veramente fatta, cioè non sapevano. Dato vero che gli elicotteri, che questo l'ho saputo dopo, l'ho saputo recentemente, gli elicotteri che si sono levati erano due.
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Salvata dal sassone - #18
Uno è stato del soccorso alpino e l'altro c'era su un'equipe medica, perché io avrei potuto avere nuova gente, erano cose molto più gravi da come avevano raccontato i miei compagni. Quindi si erano levati due elicotteri.
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è arrivato subito il capocordata a vedere come stavo mi ha coperto con il foglio metallico quello che dovrebbe scaldare e io non ricordo il dolore proprio no zero però ricordo che tremavo avevo freddo e probabilmente l'adrenalina lo shock ma è la cosa che più è stata veramente per me posso dire dolorosa, ma comunque che mi ha... non so che aggettivo usare, comunque... Traumatizzato.
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Ecco, bravo, però è bravo. Che mi ha traumatizzato è stato proprio questo freddo, entrava un po' in ipotermia. Poi è arrivato subito Alberto, anche lui mi ha coperto, mi ha dato anche la sua giacca. E lì il tempo sembrava infinito, perché l'elicottero non arrivava mai. Io chiedevo, arriva, arriva?
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Ma ci hanno piegato due ore l'elicottero a recuperarmi perché purtroppo siamo entrati nella nebbia e quindi non riuscivano a localizzarci, anche se tentavano con le pile, i laser, ma niente. E quindi due ore così al freddo Alberto a un certo punto mi finì e mi ha detto forse dobbiamo dormire nel ghiaccio. Ho detto no, non supererò la notte.
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e poi a un certo punto ho visto si è sentito l'elicottero arrivare e Alberto ha detto questa volta è la volta buona e ho visto questo il soccorso a Piro che si è calato col verricello ha guardato un po' la situazione ma ha imbragato velocemente dicendo che siamo dovuti partire subito perché poteva tornare la nebbia
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e mi ha portato via mi ha portato dove c'era la capanna lì c'era l'altro elicottero mi hanno messo a terra stabilizzato la gamba mi hanno messo nella barenna riempito di alcune mattonelle di plastica ma caldissime per scaldarmi e mi hanno portato a Lugano erano le nove e mezza di sera e in quel momento portavano via me ma scendeva l'ultima cordata ok Alberto la tua visione di tutto questo dall'esterno
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Ho fatto molti quattro mila, anche dei 5 mila erotti tipo il Pisco in Peru, piuttosto che in Ecuador il Cimburazzo, poi un altro che mi ricordo. Ho fatto il Badile in Altevanata, lo Spigolo Nord, ho scalato il Cervino. 5 anni fa e 2 anni fa ho fatto la bianco, giusto per dire alcune cose, magari le più importanti.
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Anche io non voglio fare la pubblicità per la Svizzera, ma ti assicuro, non è capitato, questo è il quarto elicottero che prendo, come incidenti ho avuto il tendine del braccio e i legamenti del ginocchio, e sono stata recuperata un'altra volta in Svizzera, mentre facevo il tour del Sivretta, quattro giorni di sciarpinismo, e devo dirti che sono veramente efficienti, veloci, non posso dire niente, anche in ospedale è fantastico.
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No, allora la piccozza ne abbiamo avuta fino all'attacco. Poi di comune accordo tutti abbiamo deciso di lasciare giù le piccozze. Appunto perché nello zaino avevamo messo già i ramponi, gli scarponi e tutto quello che avevamo per la gita. Quindi nessuno di noi aveva la piccozza. E anche questo quando racconto mi dicono ma non avevi la piccozza.
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No perché la nostra non era un ghiacciaio, non era un alpinismo, era una rampicata su cresta. pulitissima non abbiamo mai trovato neve e non ci saremmo aspettati tutto questo nevario e poi faccio questo adesso allora il capogita ed io questa gita l'avevamo già fatta E quindi anche questo, siccome ho ascoltato alcuni fuori podcast, fanno parte della familiarità.
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Con Alberto ci siamo conosciuti facendo il corso di scelpinismo, ci siamo trovati bene, abbiamo fatto un po' di cose, poi lui è più giovane, più forte e quindi poi io abbiamo preso un po' di strade per cui ogni tanto ci si incontrava, ma non è che abbiamo sempre fatto cordata a sigla.
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Sia io che lui questa gita è stata fatta in condizioni perfette, senza neve, quindi senza nevare, senza dover utilizzare la piccozza e i ramponi. All'attacco ci siamo arrivati con gli scarponi, siamo scesi senza problemi. Questo è quello che noi forse avevamo memorizzato. Io non mi aspettavo assolutamente quel nevaglio.
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quindi ti ho lasciato vabbè tu sei stata recuperata con l'elicottero portata in ospedale e l'esito così è un passant allora io avevo visto quando mi sono fatta male i pantaloni si erano rotti per cui io avevo visto il ginocchio il ginocchio mi ha messo malissimo perché era aperto però dentro di me ho detto vabbè mi cuciranno il ginocchio e Vabbè, sono abituata un po' a farmi male.
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Quando sono arrivata in ospedale, la prima cosa che ho detto è il mio ginocchio. E loro mi hanno detto, questo è l'ultimo dei problemi. Io ho pensato, com'è l'ultimo dei problemi, il mio ginocchio? E effettivamente loro hanno iniziato a farmi tutte le ecografie per vedere se avevo delle emorragie interne. Io questa cosa non avevo pensato.
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Poi mi hanno mandato a fare tutte le radiografie del bacino, della colonna vertebrale, della gamba, ginocchio. Io poi avevo molto male a una mano e siccome avevo già rotto una mano, avevo detto che secondo me la mano poteva essere rotta, quindi mi hanno fatto la radiografia anche alla mano.
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Quando sono tornata su, loro mi hanno detto che avevo la frattura del piatto tibiale e questo non me lo aspettavo, cioè io mi aspettavo che... perché non avevo avuto questo dolore da frattura, da dire oddio il ginocchio. Io ho una soglia del dolore molto alta, però... Non mi aspettavo la rottura del piatto tibiale, questo sì.
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Quindi alle tre di notte finivano di cucirmi, la mano secondo loro non era fratturata, solo che poi quando sono tornata a Milano io avevo questo dolore alla mano, dovevo usare le stampelle, ho preso la loro radiografia, l'ho fatta vedere all'ortopedico
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Questa gita qui è stata una gita sociale, a me piaceva molto l'idea di farla e ho coinvolto Alberto anche perché era un modo di ritrovarci, di stare insieme e di fare questa cavalcata perché comunque questa avampicata comprende dai 10 ai 14 tiri a seconda della relazione
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Renata per tanto tempo si è sognata a questo volo e continuavo, ne parlavo perché non riuscivo a spiegarmi come avessi potuto scivolare con un rampone, cioè abbiamo fatto un terzo della via in libera, cioè in conserva che poteva essere molto più percorso e poi vado a scivolare con il rampone.
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Allora, uno potrebbe essere questo rampone messo in traverso, un amico mi ha anche suggerito, avevi sotto l'antizoccolo? Esatto, l'antizoccolo, no, non ce l'avevo, però non l'ho mai avuto, però questo potrebbe anche essere che l'antizoccolo qualcosa potrebbe aver avuto. e non avere la piccozza sicuramente, però era stata presa una decisione perché non ci aspettavamo questo nebaio.
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sono un 400 metri di dislivello dal terzo al quarto grado più quindi una cosa non difficile però di resistenza e lunga e quindi gli avevo chiesto di partecipare e avevamo questo appuntamento e quindi ecco perché ci siamo ritrovati a fare questa cordata ok Alberto ci dici qualcosa tu?
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Non lo so, forse non ho usato la corda di discesa, ma come ha detto Alberto comunque non sarebbe restata, perché erano 15 metri, il ruolo che ho fatto era di 40, quindi...
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comunque c'era un pezzo che mancava non so forse mi viene da dire che per un attimo ho avuto un po' di ansia da prestazione cioè io questa gita l'avevo già fatta l'avevo fatta però un sette otto anni fa quindi me la ricordavo semplice facile veloce Quindi l'avevo trovata un po' più lunga, più difficile nel senso come tempi, non tecnicamente.
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Però questo nevaio mi aveva un po' così, era inaspettato. Il fatto di essere io e Alberto i primi, quindi i primi che sono quelli che comunque, tra l'altro la gita non ne era stata fatta da nessuno, non c'era passaggio di nessuno, quindi non ne era stato gradinato, noi eravamo i primi.
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Quindi anche qui abbiamo dovuto prendere noi la decisione di dove scendere, cioè non c'era un inizio e forse qui mi ha preso un po', vorrei dire, dico ansia da prestazione nel senso di riuscire a fare le cose fino all'ultimo bene e magari questo mi ha messo un po' di agitazione, non so.
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partecipo a molte gite sociali sono nel CAI da tanti anni io ma l'ho detto lo continuo a dire una gita sociale
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di quattro cordate troppo lunga cioè una gita sociale vuol dire aspettarsi stare tutti insieme quindi non io sono più veloce la faccio come dice Alberto in tre ore e mezza ok ho svangata me ne vado no qui vuol dire aspettarsi e quindi i tempi sono stati più lunghi e per il numero di cordate
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perché chiaramente appunto c'era anche chi c'è stata una ragazza che ha tirato tutto da sola lei la via quindi insomma non era in alternata è stata bravissima ha fatta tutta lei quindi magari un filo più di preoccupazioni o di attenzione l'ha fatta la messa io non lo so perché non ero lì o comunque quanto ricordate per una gita sociale è tutto che siano eccessive
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forse potevamo sì che siamo partiti presti da Milano perché siamo partiti alle 6 forse una gita così io l'avevo proposto ma non tutti avrebbero potuto di andare su venerdì sera e alzarsi già lì di modo da partire lì alle 7 oppure non fare questa gita perché appunto come ha detto Alberto le gite erano due Una era il Gallenstocker e l'altra era questa, il Grossfurkaorn.
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Forse avremmo dovuto incominciare a fare l'altra, che era più facile, più corta, e se poi fossimo stati stanchi non avremmo fatto il Grossfurkaorn, che invece tutti... volevano fare perché era più ingaggiante, più bella, più insolata. Quindi ci sono state una serie di cose che io due comunque non le avrei fatte. Le avevo detto subito perché secondo me troppo impegnative, cioè anche fisicamente.
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Perché se non ci fosse stato quel sasso, io sarei andata oltre, avrei finito il nevaio e poi ci sarebbero state centinaia di metri di vuoto.
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Guarda, spezzo una lancia a favore del capogruppo perché adesso Alberto si trova, contrario a me, sulle gita sociali. Io sono per le gita sociali. Io ho solo detto che quattro cordate erano tante per una gita sociale, ma quando tu fai un'avampicata io avrei potuto trovare altre persone che avampicavano, che non facevano parte con me.
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Salvata dal sassone - #18
Quindi non è questo, è che essendo gita sociale ci si aspetta, si sta insieme, si fa il gruppo. Ecco. perché dicono in gita sociale non perché sia contraria però il capogruppo qualche giorno prima come ha detto Alberto aveva detto che era meglio andare fino alle ligure ok
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Salvata dal sassone - #18
perché le previsioni, la neve, il meteo e quant'altro, l'ha messa ai voti, ha fatto un sondaggio e ha scritto chi voleva andare a Senan e Ligure, chi voleva fare il Ganeon, chi voleva fare il Gros Foucault e io mi sono astenuta perché sapevo che poteva esserci un problema perché un mio carissimo amico mi aveva avvisato
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che potevano esserci problemi lineari non pensavo così se devo essere sincera però mi aveva messo sull'attenti mi aveva detto guarda che forse non è il periodo giusto della gita però ripeto io ero con Alberto volevo fare questa gita tenevo rifarla mi sono stenuta nella scelta però tutto il gruppo come ha detto Alberto ha votato quasi tutti per questa gita perché era ingaggiosa perché era bellissima e quindi ecco è nata così
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Salvata dal sassone - #18
Ti ringrazio anche io di avermi dato la possibilità di raccontare questo incidente che spero possa aiutare altre persone a non fare gli stessi errori.
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Siamo partiti da Milano molto presto perché dovevamo fare tre ore di macchina, quindi le sveglie per qualcuno sono state le 4, 4 e mezza del mattino. Questo per indicare che comunque avevamo tante ore sveglie durante la giornata. Siamo arrivati al Furka verso le 9 circa. Lì abbiamo iniziato a prepararci, preparare gli zaini, tutto quello che ci serviva per andare all'attacco.
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Salvata dal sassone - #18
Per arrivare all'attacco, siamo stati sempre su nevaio, con piccozza e ramponi, per circa due ore. Quindi è stata abbastanza lunga, perché di solito lo danno nove e mezza, ma probabilmente tra una foto e comunque la neve così abbondante, siamo arrivati all'attacco, che quindi erano le undici, un po' tardi forse, sapendo che la via era molto lunga. Le cordate erano quattro, eravamo in nove.
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Tre cordate da due ragazzi, tutti sui 30 anni, giovani, e la nostra cordata invece, sulla mia età, poco meno, il capo cordata, io e Alberto. Quindi noi eravamo in tre e siamo partiti per primi.
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il capogruppo un po' perché essendo in tre veniva difficile poi con le corde alternare e ha pensato poi di essere un po' più veloce facendo tutto lui quindi è partito lui poi io come seconda Alberto che chiudeva e devo dire che l'abbiamo fatta tranquillamente non ci sono stati problemi la via era lunga chiaramente ci si fermava a vedere se le altre cordate dietro seguivano se andava tutto bene che essendo eravamo tutti in una gita sociale quindi
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Salvata dal sassone - #18
si stava in gruppo non è che la prima cordata andava ci si fermava si sentiva e così via direi che un terzo della gitta l'ultima parte l'abbiamo fatta tutta in conserva quindi abbiamo accelerato i tempi anche perché stava diventando un po' tardi e direi che siamo arrivati alla cima prima della calata verso le sei sei e mezza no Alberto?
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Io direi anche un po' di più, perché noi siamo arrivati e abbiamo aspettato almeno tre quarti d'ora la cordata dietro di noi, mezz'ora tutta.
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Salvata dal sassone - #18
questo per indicare che i tempi chiaramente tra una cordata e l'altra erano un po' distaccati si sono sommati e sono arrivati appunto alle 6 che comunque è già un bel orario per essere in cima secondo me perché ho visto delle foto così la prima calata avviene alle 18.45
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Salvata dal sassone - #18
Siamo calati, il capogruppo, io e Alberto, e avevamo solo le scarpette d'avampicata, quindi questo per dire che gli zaini avevano dentro comunque scarponi, ramponi, acqua, panino, attrezzatura che... che poteva servirci, faccio onore a Alberto perché lui è stato un gentleman e ha portato anche i miei scapponi e i miei lamponi. Ok.
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Salvata dal sassone - #18
Quindi lui veramente era carichissimo e mi ha alleggerito, quindi veramente non finiva mai di ringraziarlo. Finita la carata ci siamo tolti quindi le scarpette, ci sono messi i lamponi e io sono rimasta un po'... non so che termine usare non impressionata ma insomma abbiamo trovato tanta neve inaspettata un bel nevaio tanto che c'era
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Salvata dal sassone - #18
come una terminale no se non arrivavi bene con la corda nella calata potevi finire dentro nell'inizio della terminale quindi insomma cadere giù un po' di metri quindi c'era questa attenzione e questa è stata la cosa che mi ha un po' detto accidenti qui si rischia di scivolare dietro questa terminale così e vabbè ci siamo messi i vamponi e io e Alberto abbiamo iniziato a scendere un pezzettino per capire come sale il nevaio
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Il capogruppo invece ha iniziato a allestire una corda fissa per calarsi. Allora, qui è dove forse potrei aver commesso un errore. Nel senso che il capogruppo ha iniziato a fare questa corda di calata e io ho pensato, vabbè, la fa per i ragazzi perché sono magari un po' più inesperti nell'alpinismo, bravissimi a rampicare, ma non sull'alpinismo.
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Io e Alberto ce la caviamo, insomma sono tanti anni che camminiamo su neve e abbiamo pensato, poi non era neanche tanto il tratto, abbiamo pensato di scendere con i ramponi. Questa è stata la mia valutazione.
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Salvata dal sassone - #18
Io ho fatto questa valutazione, ho detto vabbè la sta preparando per i ragazzi, io e Alberto ci siamo guardati, abbiamo detto ma sì possiamo scendere, abbiamo guardato che parte avremmo potuto scegliere per scendere, non lo so effettivamente, abbiamo recutato che quel pezzo di discesa perché sarebbe stato un pezzetto di nevaio e poi avremmo raggiunto la parte inferiore.
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Salvata dal sassone - #18
a secco diciamo dove c'erano le rocce e poi da lì dovevamo andare a cercare un'altra calata certo fai conto che scendendo il nevaio ce l'avevamo sulla sinistra era tanto però noi avremmo fatto un pezzettino e poi sulla destra c'erano le rocce quindi abbiamo valutato che quelle decine di metri potevamo farle così Alberto appunto anche lui mi ha detto vai e lì è stato il patatrac perché io ho guardato la neve e ho fatto una valutazione ma
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Salvata dal sassone - #18
ma molto accurata cioè io non è che perché avevamo fatto 8 9 ore di avampicata perché erano tante ore che eravamo svegli mangiato poco ero stanca no niente di tutto questo io ho una resistenza notevole quindi perché qualcuno quando raccontavo mi diceva ma sarei stata stanca no io ho valutato come mettere il piede e forse qui è l'errore perché me l'ha fatto notare un mio amico
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Salvata dal sassone - #18
Io invece che mettere il piede di punta quindi il sinistro perché io sto andando sul nevaio di sinistra invece che mettere il piede di sinistra di punta e scendere quindi con il sedere a valle diciamo ho messo il piede di traverso ma un fatto apposta perché volevo crearmi un gradino molto più ampio.
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Salvata dal sassone - #18
per avere tutto l'equilibrio baricentro su uno spazio grande come tutto il vampone invece che solo la punta quindi mi sono creata questo gradino per poi sollevare il piede destro e appoggiarlo di punta e poi iniziare a scendere quello che è successo magari Alberto riesce a dirlo meglio ha visto io non mi ricordo il vampone è partito o sono iniziata a scivolare e poi questo è stato l'incidente perché
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Salvata dal sassone - #18
Non mi sono fermata, ho fatto 40 metri di volo in questo canale rotolando tra nebai e sassi, cioè il mio compagno ha detto che sembrava una bambola di pezza che andava a destra e a sinistra e io non ricordo niente, ricordo di essere caduta e di essere totalmente atterrata, quindi questo mi ricordo di essere atterrata a pancia in giusto questo sassone che mi ha fatto un po'.
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Salvata dal sassone - #18
diciamo da cuscinetto, anche se era un sassone, e mi ha fermata. Perché se non ci fosse stato quel sasso, io sarei andata oltre, avrei finito il nevaio, poi ci sarebbero state centinaia di metri.